VINCENZO Augusto MANNO

Compositore, violinista e direttore d’orchestra

Vincenzo Manno

Vincenzo Manno (Ritratto di: Giuseppe Rondini)

Cresce in una famiglia di musicisti composta dal padre Sigismondo, compositore e Direttore di Banda di cui si ricordano alcune composizioni quali un’ Overture per pianoforte e due marce bandistiche Gilda ed Era Novella, e dai due  fratelli del padre; uno, di nome Gaetano, 1^ tromba presso l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino e insegnante di tromba presso il Conservatorio Cherubini di Firenze,  e l’altro, di nome Vincenzo, insegnante di direzione d’orchestra presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.

Compie i suoi studi musicali presso il Conservatorio Vincenzo  Bellini di Palermo dove consegue, nel 1925, la licenza di pianoforte e, nel luglio 1926, la licenza di composizione con il M.o Savasta.

Sempre nel 1925 consegue  il diploma di licenza superiore di violino presso il Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano sotto la direzione del M.o Franco Tufari (tra i membri della Commissione esaminatrice spicca il nome del violinista Michelangelo Abbado).

 

Il violinista

Inizia giovanissimo la carriera concertistica di violinista sia come solista in concerti di musica da camera sia come componente di complessi orchestrali partecipando a quartetti d’archi con vari musicisti tra i quali anche la violinista Iole Rondini (PA 06.11.1899 – RM 02.05.1974) che sposerà l’11 luglio 1927.

Dalla documentazione di cui vi è ancora traccia (la quasi totalità di tutti i documenti raccolti in vita sono andati persi)  è possibile ricostruire la sua attività concertistica e l’esecuzione pubblica o radiofonica di talune sue composizioni che si riportano in ordine cronologico:

  • nel 1927

il 17 agosto, presso il Teatro Regina Margherita di Caltanisetta, partecipa ad un “Concerto in memoria di L. W. Beethoven”  unitamente alla violinista Iole Rondini, al pianista Antonio Ayala, al violoncellista Giuseppe Martorana e alla viola Giuseppe Lauria eseguendo il “Quartetto in D. min op.18 n.4”, la “Sonata in re n.1” e il “Trio in si b   magg. Op. 11”;

vincenzo-manno-biografia

Iole Rondini e Vincenzo Manno nel giorno del loro matrimonio

  •  nel 1928

il 1 settembre, presso il Giardino Inglese di Palermo, sotto la direzione del M.o Willy Ferrero,  viene eseguita per la prima volta la sua composizione per piccola orchestra “Intermezzo romantico”;

il 28 ottobre, presso il Regio Conservatorio Maria Adelaide di Palermo, in occasione della celebrazione di S. Cecilia, esegue la sua composizione “Notturno romano” accompagnando al pianoforte la violinista Iole Rondini;

  • nel 1929 

il 23 marzo, presso il Circolo della Stampa di Palermo, la violinista Iole Rondini e la pianista Claudia Gasperoni  eseguono  la sua libera trascrizione per violino e pianoforte del  Capriccio n. 15 di N. Paganini  e la sua “Berceuse” per violino e pianoforte (dedicata al suo primo figlio Mario);

il 7 e l’8 gennaio l’EIAR, dalle frequenze di Radio Napoli, trasmette, in un concerto di Musica Varia, le sue composizioni “Notturno romano” nella versione per piccola orchestra  e “Invocazione” (Radiogiornale del 07.01.29 e 08.01.29);

  • nel 1930

il 30 novembre partecipa quale solista al Teatro Massimo di Palermo al primo concerto diretto da Antonio Guarnieri eseguendo musiche di Mendelsshon, Vivaldi, Mozart e Wagner riscuotendo grande successo ed apprezzamento;

  • nel 1931 

il 13 febbraio, ad Agrigento, viene eseguita nuovamente la “Berceuse” sempre dal “duo Iole Rondini (violino) – Claudia Gasperoni (pianoforte)”.

La composizione Berceuse risulta anche in versione per piccola orchestra e pianoforte conduttore (ambedue edite e pubblicate da G. Ricordi). 

Il 5 agosto viene trasmesso dall’EIAR, in un  programma di Musica Varia, il suo brano “Ronda bleu” 

nei mesi di agosto, settembre, novembre e dicembre partecipa a diversi concerti da camera trasmessi dall’EIAR eseguendo musiche di M. E. Bossi (Souvenir), Ranzato (Il cuculo e lo Scherzo in re min), Haendel (Adagio e giga), Chaminade-Kreisler (Serenata spagnola), Cavalli (Dolce amor, bendato Dio), Vivaldi-Respighi (Sonata in re magg.), Leclair (Sarabande e tambourin), Dvorak-kreisler (Humoresque), Ranzato (Scherzo in re min), Borodin (Notturno e primo tempo del Quartetto in re magg. –quartetto Manno – Deleide – Reccardo – Ruggeri). Bach (Aria sulla 4^ corda e Preludio), Ries (Moto perpetuo), Grieg (Poema erotico), Ranzato (Il cuculo).

  • nel 1932
vincenzo-manno-biografia

Il duo Vincenzo Manno e Vincenzo Mannino

il 3 maggio, in un programma radiofonico di Musica da camera, esegue, quale violinista, musiche di Vivaldi – Respighi (“Sonata in re mag.”), Mendelsson e Kreisler (Tamburino cinese);

Negli anni tra il 1933 e il 1938, fa parte del Quartetto d’archi dell’E.I.A.R. (esecutori V. Manno, V. Mannino – pianista -, Ruggeri, Rondini, Reccardo, Cottone, ecc.)  partecipando a numerosi concerti  interpretando musiche di Mozart,  Castelnuovo-Tedeschi,  Franck,  Beethoven, Borodin, Mendelssohn, Bach, Respighi, Chopin, Grieg, Haydn, Handel, Zanella, Tartini, Grieg, Chopin,

  • 1934 

il 22 gennaio, presso il Teatro Biondo di Palermo, prende parte, unitamente al violinista Guido Ferrari, alla viola Giuseppe Perna e al violoncellista Giuseppe Caminiti,  ad un “Concerto in onore del compositore Mario Pilati”;

nell’aprile del 1934, alla Radio di Palermo, dirige il suo primo concerto sinfonico con il concorso del violinista Arrigo Serato.

il 7, 21 e 31  agosto vengono trasmesse tre esecuzioni del Quartetto d’archi dell’EIAR:

il “Concerto in mi b per pianoforte, violino, viola e violoncello” di L. W. Beethoven (C. Brunetti – pianoforte, V. Manno – violino, M. Fighera – viola e G. Martorana- violoncello)

il “Quintetto in la magg. op. 114” di Schubert (a cui si aggiunge il contrabbassista Petrosilli)

il “Trio in sol per pianoforte, violino e violoncello” di Castelnuovo-Tedesco (C. Brunetti –pianoforte, V. Manno – violino e G. Martorana – violoncello)

il 6 novembre viene trasmesso:

il “Quintetto per pianoforte, due violini, viola e violoncello” di Ernesto von Dohnanyi (stesso quartetto con G. Finardi secondo violino) 

il 18 maggio, presso il Ridotto del Teatro Massimo V. E. di Palermo, partecipa ad un Concerto strumentale del Quartetto d’archi  (Rondini – Manno – Reccardo – Ruggero)    dove fu anche eseguito lo “Scherzo per archi” una delle sue composizioni per quartetto-quintetto d’archi (con il titolo di  Scherzo esiste anche una composizione  per pianoforte).

il 30 agosto l’EIAR trasmette, in un Concerto di musica varia, il suo brano Canzone di maggio. 

  • nel 1935 

il 13 maggio viene trasmesso dall’EIAR di Palermo il brano Sivigliana – intermezzo di danza

il 18 maggio viene trasmesso, in un concerto di musica da camera, il “Quartetto in mi b magg. op. 16 per pianoforte, violino, viola e violoncello” di L. W. Beethoven (C. Brunetti, V. Manno, F. Nevosa, G. Martorana)

lo stesso giorno, a cura del Quintetto Jessel,  viene eseguito e trasmesso il brano Berceuse nella versione per quintetto d’archi

il 23 luglio, in un Concerto di musica da camera, esegue il “Quartetto per pianoforte, violino, viola e violoncello” di Eduard Napravnik (C. Brunetti, V. Manno, F. Seveso, G. Martorana).

Il Direttore d'orchestra

  • nel 1936

vincenzo-manno-biografiail 7 settembre, in un Concerto di musica varia, trasmesso dall’Eiar di Palermo viene eseguito il brano Mattinata (ripetuto il giorno successivo dall’Eiar di Bari)

il 7 settembre dirige per la prima volta l’Orchestra Sinfonica dell’EIAR di Torino dove esegue la sua composizione “La Sagra” unitamente a musiche di Wolf Ferrari,  Sibelius,  Pick Mangiagalli, Ravel e Debussy

fa parte, quale violinista stabile, dell’Orchestra del Casinò Municipale di San Remo sotto la direzione del M.o Antonino Votto.

il 22 marzo  esegue, quale violinista solista, “Le quattro stagioni” di A. Vivaldi nel corso del 3^ Concerto sinfonico dell’Orchestra di San Remo diretto dal M.o Giulio Gedda.

  • nel 1937

il 26 settembre nell’ambito di un Concerto di musica classica da lui diretto, esegue, unitamente a musiche di Smetana, Wolf-Ferrari, Snoer, Brunetti, Pick-Mangiagalli, Mussorgsky, e Brahms, le sue composizioni Rapsodia siciliana e Bozzetto satiresco (quest’ultimo presentato sotto lo pseudonimo di A. Luzzaschi).

al “Concorso di Musica leggera  – categoria: Pezzi caratteristici”  bandito dal Sindacato Nazionale Musicisti vince il I^ premio con il brano Carovaniera (brano andato perso ma presente nel repertorio Siae) che il Radiocorriere – n. 27 del luglio – così commenta: 

…..E’ autore di molta musica da camera e ha scritto, inoltre, varie e pregevoli composizioni orchestrali, tra cui quella che adesso è stata premiata al Concorso. Egli ha una notevole attività come concertista di violino e si è anche affermato come Direttore d’Orchestra dotato di brillanti attitudini.”

  • nel 1938

il 9 aprile, nell’ambito di un Concerto di musiche brillanti, dirige l’Orchestra dell’EIAR  eseguendo il suo brano Rondò brillante (presentato sotto lo pseudonimo di A. Luzzaschi) unitamente a musiche di Zandonai, Pick-Mangiagalli, Strauss, Cappelletti e Verdi

nel Radiocorriere del 20 settembre vengono ricordate le trasmissioni per le forze armate nell’ambito delle quali Alberto Rabagliati  eseguì  le sue più celebri canzoni del momento con l’accompagnamento “dell’Orchestra d’archi del Maestro Vincenzo Manno” unitamente a quelle dei M.i  Barzizza, Angelini, Petralia ecc.

nel corso del mese di settembre l’Orchestra d’archi del Maestro Vincenzo Manno esegue, nell’ambito di una delle tante trasmissioni, il suo brano Strimpellata per archi.

  • nel 1942

Lascia la direzione dell’Orchestra d’archi al M.o Angelo ed assume, a partire dal mese di aprile e fino all’estate del 1943, la direzione dell’Orchestra Classica (nota anche come “l’Orchestra del Maestro Manno”).

L’Orchestra Classica si dedicherà ad eseguire quasi esclusivamente musiche del repertorio classico da Bach, Clementi, Corelli, Vivaldi a Chopin, Martucci, Piccioli, Beethoven, Ciaikowsky, Schubert, Dvorak, Schumann, Scarlatti, Paganini, Dvorak, Albeniz, Rode, Rachmaninov, Glazunow, Catalani, Grieg, Borodin, Respighi, Mussorsky, Albeniz, Granados, Pik-Mangiagalli, Busoni, Cartier, Porpora, Golinelli, ecc.

I Concerti dell’Orchestra Classica diretta dal  Maestro Vincenzo Manno iniziano ad essere trasmessi il 20 aprile eseguendo la “Sinfonia all’italiana” di Gnecco e “Scene del bosco” di Schumann proseguendo con periodicità settimanale (e repliche ripetute) nei mesi di aprile (25, 27, 29) e maggio (1, 12, 16, 19, 23).

il 15 agosto l’Orchestra Classica esegue l’ouverture “Coriolano” di L. W. Beethoven (concerto replicato il giorno successivo unitamente a musiche di  Wagner e Borodin).

Il 17 e 19 agosto viene trasmesso un Concerto dedicato esclusivamente a musiche di Chopin.

Le trasmissioni riprendono a settembre (21, 22 – Concerto dedicato esclusivamente a musiche di Franz Schubert –  24, 25 e 29).

A dicembre vengono trasmessi due Concerti il primo dedicato esclusivamente a G. Brahms ed un secondo con musiche di Bach, Liszt, Rachmaninov, Schubert, Pik-Mangiagalli e Martucci.

Nel corso dei numerosi Concerti citati verranno anche eseguiti i suoi brani La valle sognante, La Sagra e Notturno (rispettivamente 16, 19 e 23 maggio).

Il 18 maggio viene trasmesso il brano Una notte a Vienna nell’ambito di un “Concerto di musiche per orchestra” dirette dal M.o Primati.

  • nel 1943

Proseguono, quasi settimanalmente, fino alla fine di giugno i Concerti dell’Orchestra Classica del Maestro Vincenzo  Manno con l’esecuzione delle più note composizioni del repertorio classico e con Concerti dedicati a specifici musicisti.

Diverse, inoltre, sono le orchestrazioni realizzate dal M.o Manno (es. L’Ave Maria e La Rosellina di Schubert, Canto della sera di Schuman, Gran valzer brillante op. 18 di Chopin, La caccia di G. B. Cartier,  ecc.).

I Concerti di cui si ha documentazione vengono messi in onda nel febbraio (1, 18, 19, 20), nell’aprile (20, 22, 25, 26, 27) e nel giugno (7 esecuzioni).

il 3 febbraio l’Orchestra Classica esegue il Concerto dedicato esclusivamente a R. Schumann,

il 25 aprile il Concerto dedicato a G. Sgambati

a fine giugno, il Concerto dedicato a G. Brahms.

nel corso dei citati Concerti verranno eseguiti anche i suoi brani Bozzetti campestri e Notturno (rispettivamente 1 febbraio e fine giugno).

il 20 febbraio viene eseguito dall’Orchestra d’archi diretta dal M.o Angelo il brano Rondò brillante.

Gli eventi bellici devono aver interrotto la programmazione radiofonica e disperso il patrimonio artistico delle numerose orchestre con il trasferimento del M.o V. Manno prima presso la sede di Torino, poi a Venezia, quindi con il rientro a Roma a fine guerra.

Non vi sono, pertanto, riferimenti relativi agli anni 1944, 1945 e 1946.

L’attività di direzione d’orchestra e l’esecuzione di suoi brani anche da parte di altre orchestre artistica pubblica riprende nel 1947.

Dall’esame della programmazione riportata nel Radiocorriere si riporta :

  • nel 1947

il 24 marzo e l’11 maggio, sulla Rete Azzurra, vengono eseguiti i brani Umoresca e Sinfonietta dall’Orchestra diretta da Cesare Gallino.

il 27 marzo, sulla Rete Rossa in un programma denominato MUSICHE DI PRIMAVERA, dirige un Concerto con la partecipazione del violinista Walter Leonardi e del tenore Manfred Pons de Leon eseguendo musiche di Vivaldi, Respighi, Mulè, Grieg nel corso del quale esegue il suo brano E’ tornata primavera.

Il 16 maggio, sulla Rete Rossa, Concerto dell’Orchestra diretta da V. Manno con la partecipazione del soprano Maria Teresa Massa Ferrero.

l’11 e il 27 giugno, sulla Rete Rossa, due Concerti dell’Orchestra del M.o V. Manno con musiche di Debussy, Respighi, Bizet, Pik-Mangiagalli, Mussorgskj, List e il suo Divertimento su uno studio di kreutzer.

a partire dal mese di luglio, su ambedue le Reti Azzurra e Rossa, si alternano i Concerti dell’Orchestra all’italiana diretta dal M.o Vincenzo Manno con l’esecuzione di musiche di compositori classici e contemporanei (Alderighi, Tschaikowskj, Turina, Rachmaninof, Brahams, Respighi, Thaler, Pick-Mangiagalli, Fische, Tarantola, Bizet, Corelli Grieg, Angelo, Ronzato, Mussorgky, Vivaldi, Mussino,  Sibelius, Tournier, Angelo, Rose, Kreisler) con l’inserimento anche di suoi brani come La fontana luminosa e Notturnino (ambedue sotto lo pseudonimo A. Luzzaschi) oltre a Sirventese e  Rondò brillante.

I Concerti vengono messi in onda il 2, 3 luglio, 1, 22 agosto, 5 ottobre (con la partecipazione del soprano M.T. Massa Ferrero), 21, 23 ottobre, 2, 6 novembre, 9, 10 e 16 dicembre.

  • nel 1948

il 10 febbraio, sulla Rete Azzurra, viene eseguito il brano  Una notte a Vienna dall’Orchestra diretta da Cesare Gallino

I Concerti dell’Orchestra diretta dal M.o Vincenzo Manno vengono trasmessi:

il 15 gennaio, Rete Rossa, con la partecipazione del mezzosoprano Adele Cena e del tenore Manfredi Pons De Leon)

il 5 febbraio e il 12 marzo,

il 10 aprile, sulla Rete Azzurra, con la partecipazione del soprano Maria Teresa Massa Ferrero e del tenore Pietro Carapellucci,

il 23 aprile,

il 12 maggio, sulla Rete Azzurra, con la partecipazione del soprano Luigia Vincenti e del tenore Manfredi Pons de Leon,

il 26 maggio,

il 3 giugno, sulla Rete Rossa, con la partecipazione del soprano Gilda Martini Rossi e del tenore Zjgmunt  Mèntilk,

il 18 giugno, sulla Rete Rossa, con la partecipazione del duo Urban-Campani,

il 23 giugno.

  • nel 1949

martedì 1 febbraio, alle ore 21,15 sulla Rete Azzurra, debutta l’Orchestra Millesuoni  diretta dal M.o Vincenzo Manno con musiche di Escobar, Gould, Luis Merano, Donald, Wakefiel Cadmar.

A pag. 8 del n.9 del Radiocorriere, in un articolo di Giovanni Mancini dedicato alla emergente musica jazzistica, viene così presentato il debutto dell’Orchestra Millesuoni : 

 “……… L’Orchestra Millesuoni diretta dal Maestro Vincenzo Manno, presentata recentemente per la prima volta agli ascoltatori, si fonda sulle caratteristiche tecniche e stilistiche or ora accennate. Alla massa degli archi (14 violini, 4 viole,4 violoncelli, 3 contrabassi) si accompagna la massa degli ottoni e dei legni (3 trombe, 3 tromboni,3 corni,2 flauti, 3 oboi, 2 fagotti e 4 saxofoni – 3 dei quali si alternano con i clarinetti) a cui fa contrasto una numerosa sezione ritmica costituita da pianoforte, timpani, batteria, xilofono, campanelli, ecc., più sovente però il pianoforte emerge anche come solista e, per determinati effetti si aggiungono la celeste, l’arpa e l’organo elettrico. L’Orchestra Millesuoni, affidata alla direzione del Maestro Manno, di cui il pubblico radiofonico conosce da tempo le specifiche doti di concertatore e direttore, è stata costituita con elementi attentamente selezionati. Ogni professore, infatti, ha dovuto dimostrare di conoscere, oltre alla tecnica tradizionale del proprio strumento anche l’impiego specifico che dell’istrumento stesso si è soliti fare nel jazz. Il problema del materiale orchestrale è stato affrontato attingendo nel repertorio, diremmo quasi storico, già creatosi in questo campo, nonché ricorrendo ad apposite orchestrazioni effettuate da musicisti specializzati in queste nuove forme musicali. L’Orchestra Millesuoni, dopo un opportuno periodo di preparazione, ha iniziato quindi la sua vita radiofonica. Essa, aggiungendosi alla grande famiglia orchestrale della RAI, si propone di far conoscere al pubblico degli amatori le composizioni più significative del genere sinfonico ritmico. E speriamo che il pubblico della Radio voglia seguire con simpatia ed interesse le trasmissioni che l’orchestra effettuerà.”

vincenzo-manno-biografia

L’Orchestra Millesuoni diretta da Vincenzo Manno

Le esecuzioni dell’Orchestra Millesuoni si susseguono settimanalmente, con ripetute repliche sia sulla Rete Rossa che Azzurra, nei mesi di febbraio , marzo, aprile, maggio, giugno e luglio con un repertorio che spazia da  Grofè, a Stone, C. Porter, Hathaway, Gershwin, Fusco, Styne, Brown, Chase, Dumont, Nicholls, Escobar, David Rose, Warren, Gould, Durke, Cervasio, Rebins, Borneau, Deutsch, Harline, Brown, Gershwin, Romberg, Sanders, Busoni, Gervasio, Packay, Gould, Luis Merano, Donald, e con la partecipazione del tenore Manfredi Pons de Leon ( 16 aprile, 7 maggio e 11 giugno), del soprano Jeannine Morand e del baritono Johnny Jones ( 29 aprile, 6 e 20 maggio, 3 giugno) del pianista Eduardo Guerrina (1 luglio), della pianista Adriana Brugnolini (12 aprile) e del duo pianistico Guerrina- Di Mitri (2 luglio).vincenzo-manno-biografia-06L’8 marzo l’Orchestra Millesuoni esegue le musiche originali di Armando Renzi di accompagnamento a “L’Uccellin Belvedere” – fantasia radiofonica di Alessandro Brigarmi dalla fiaba di Carlo Gozzi – messa in onda dalla Compagnia del Teatro Contro di Radio Roma sotto la  regia di Nino Meloni.

A partire dal 24 febbraio, sulla Rete Rossa, l’Orchestra Millesuoni di Vincenzo Manno e l’Orchestra Ritmico-melodica di Armando Fragna partecipano settimanalmente alla trasmissione radiofonica  “Hooop…..là !”  condotta dal noto Presentatore Corrado e dall’altrettanto noto regista Riccardo Mantoni.

La programmazione della trasmissione “Hooop…..là !” prosegue fino alla fine di luglio del 1949 così come le esecuzioni dell’Orchestra Millesuoni.

vincenzo-manno-biografia-07

  • nel 1950

E’ l’anno in si dimette dalla RAI (non è nota la data esatta).

La decisione, presa dopo quasi un quindicennio di assidua e continuativa partecipazione alla promozione musicale dell’EIAR, prima, e della RAI, dopo, deve essere stata determinata, sicuramente, da contrasti con la Dirigenza sulla conduzione artistica dei programmi musicali.

Pur continuando  la collaborazione con la Rai dirigendo le Orchestre come Direttore ospite e l’attività di direzione di altre note Orchestre si dedica alla composizione sia di musiche per colonne sonore di documentari e film sia a concerti e sinfonie per grande orchestra ottenendo riconoscimenti nazionali ed internazionali.

Sulle reti nazionali della Rai continuano le esecuzioni e la messa in onda di sue composizioni da parte di noti Direttori d’Orchestra e interpreti.

  • nel 1954

Il 30 gennaio, sul programma Nazionale, in un Concerto di musica sinfonica l’Orchestra A. Scarlatti di Napoli diretta dal M.o Pietro Argento esegue la composizione Nenia per piccola orchestra.

Il 24 maggio l’Orchestra sinfonica della RAI di Torino, diretta dal M.o Arturo Basile e con la partecipazione della pianista Ornella Puliti Santoliquido, esegue le sue due composizioni “Tre invenzioni per pianoforte ed orchestra” (vincitrice nel 1951 del 1^ Premio città di Trieste) e il “Concerto per orchestra” (che vincerà nel 1966 il 6^ premio del Concorso internazionale di musica sinfonica Regina Elisabetta del Belgio).

La registrazione di tali esecuzioni sono andate perse e non vi è traccia negli archivi di Rai Teche.

Il 21 agosto,  sul Programma Nazionale, dirige un Concerto di musica leggera.

Il 25 ottobre, sul Programma Nazionale, nel Concerto dell’Orchestra sinfonica di Torino della Radiotelevisione italiana diretta dal M.o Arturo Basile (pianista Ornella Puliti Santoliquido) vengono trasmesse le Tre invenzioni per pianoforte e orchestra (registrate a Torino il 24 maggio).

  • nel 1955

Nel corso dell’anno risultano trasmessi, sul Programma Nazionale, ben 9 concerti eseguiti dall’Orchestra diretta dal M.o  V. Manno”  (9 aprile,  7 – 14 – 21 – 28 maggio, 25 giugno,  3 settembre, 14 ottobre e 29 dicembre); di tali concerti non si conoscono i contenuti  musicali in quanto il Radiocorriere non ne riporta il programma tranne quelli del 14 ottobre e del 29 dicembre che riguardano composizioni di Oreste Natoli.

Il 27 dicembre, in un programma di musica leggera messo in onda sulle frequenze del Friuli Venezia Giulia, viene  trasmesso il suo brano Ballata campestre.

  • nel 1956

– Il 18 giugno viene trasmesso dal Programma Nazionale (replicato sul Secondo Programma il giorno successivo) un Concerto di musica operistica dell’Orchestra  Stabile del Maggio Musicale Fiorentino da lui diretta con la partecipazione del soprano Angelica Tuccari e del baritono Renato Capecchi (Wolf-Ferrari, Mozart, Verdi, Ghedini, Rossini, Weber, Donizetti, Wagner).

  • nel 1957

Il 2 settembre, sul Programma Nazionale (replicato sul Secondo Programma il giorno successivo), viene trasmesso un Concerto di musica operistica dell’Orchestra  e Coro della Radiotelevisione di Milano da lui diretta con la partecipazione del soprano Edda Vincenzi e del tenore Gianni Dal Ferro (Rossini, Gounod, Verdi, Wagner, Giuranna, Mascagni, Puccini).

  • nel 1958

Nel corso dell’anno viene trasmesso, sul Secondo e sul Terzo Programma, un ciclo di concerti dedicati a musiche inedite del compositore Oreste Natoli ( La madonna della pineta, Fantasia in re min per pianof. e orch., Cavalcate di ombre, Montecassino, Leggenda della gardenia, Novelletta d’aprile, Una finestra all’alba, Siciliana, Plenilunio sulla laguna, Le vecchie campane, Sognando sulle onde) eseguiti dall’Orchestra A. Scarlatti di Napoli della Radiotelevisione italiana sotto la sua direzione e a cui presero parte anche il soprano Mirian Funari, il pianista Willy Brezza e il tenore Gino Sinimberghi (12 ottobre, 2 – 4 – 29 novembre,  4 – 11 dicembre).

  • nel 1959

Il 22 giugno viene trasmesso, sul Programma Nazionale (replicato sul Secondo Programma il giorno 25), un Concerto di musica operistica dell’Orchestra  Sinfonica della Radiotelevisione di Milano da lui diretta con la partecipazione del soprano Margherita Benetti e del tenore Gino Pasquale (Wolf-Ferrari, Alfano, Bizet, Verdi, Catalani, Giuranna, Giordano, Gounod, Mascagni, Respighi).

Il 23 ottobre, sul Secondo Programma, viene trasmesso ancora un concerto dell’Orchestra diretta dal maestro Vincenzo Manno (Orchestra A. Scarlatti della Rai di Napoli) dedicato a Oreste Natoli (Belvedere delle rose, Fruscio di seta, Balletto in miniature, Nostalgia di Budapest).

  • nel 1960

Il 24.07.1960 l’orchestra sinfonica della RAI di Roma, diretta dal M.o Ferruccio Scaglia e con la partecipazione del pianista Piero Spada, esegue la composizione “Introduzione, Aria e Rondò” vincitrice nel 1953 del 3^ Premio città di Trieste. Di tale esecuzione vi è traccia negli archivi di Rai Teche.

  • nel 1962

Il 12 marzo e il 9 luglio dirige l’Orchestra Sinfonica di Torino della Radiotelevisione con la partecipazione del soprano Margherita Rinaldi e del tenore Febo Villani (Weber, Giordano, Wolf-Ferrari, Verdi, Puccini, Mozart, Bizet, Mascagni, Bellini, Berlioz).

  • nel 1963

Il 18 marzo viene trasmesso dal Programma Nazionale (replicato il giorno 20) un concerto di musica operistica dell’Orchestra  Sinfonica di Roma della Radiotelevisione da lui diretta con la partecipazione del soprano Pina Malgarini e del basso Paolo Pedani (Wolf-Ferrari, Mozart, Massenet, Puccini, Rossini, Wagner).

  • nel 1964

Il 30 marzo viene trasmesso dal Programma Nazionale (replicato il 1 aprile) un concerto di musica operistica dell’Orchestra  Sinfonica di Torino della Radiotelevisione da lui diretta con la partecipazione del soprano Donatella Rosa e del baritono Claudio Strudthoff  (Wolf-Ferrari, Verdi, Bizet, Donizetti, Puccini, Rossini, Wagner, Donizetti, Weber).

Il 7 aprile dirige nuovamente L’Orchestra Sinfonica di Torino della Radiotelevisione con la partecipazione del soprano Dora Gatta e del tenore Daniele Barioni (Mozart, Gounod, Puccini, Donizetti, Giuranna, Wagner).

  • nel 1965

Il 29 marzo viene trasmesso dal Programma Nazionale il concerto di musica operistica dell’Orchestra  Sinfonica di Torino della Radiotelevisione con la partecipazione del soprano Maria Luisa Zeri e del baritono Claudio Strudhoff dedicato a musiche di Wolf-Ferrari.

Il 5 novembre l’Orchestra sinfonica della RAI di Milano, diretta dal M.o Tito Petralia e con la partecipazione della pianista Dora Musumeci, esegue la sua composizione “Capriccio per pianoforte e orchestra”. Di tale esecuzione vi è traccia negli archivi di Rai Teche.

Oltre alla direzione delle Orchestre Rai sopra riportate si ha traccia della direzione delle Orchestre delle città quali quelle:

  • del Conservatorio V. Emanuele di Torino,
  • della Fenice di Venezia,
  • della Scarlatti di Napoli,
  • del Massimo di Palermo,
  • del Teatro Comunale Piccinni di Bari (29.11.61 con la partecipazione del pianista Gino Gorini),
  • dell’Accademia di S. Cecila di Roma presso il Teatro Augusteo (oggi Adriano) il 18 agosto 1943 eseguendo musiche di J S Bach, Haydin, Strauss, R. Korsakof e G. Verdi,
  • del Teatro comunale G. Verdi di Trieste (in occasione della premiazione del premio musicale città di Trieste) .

Il Compositore

Come compositore ha al suo attivo, oltre a quelle sopra citate, diverse composizioni da camera, per piccola orchestra, per violino, per violino e pianoforte e sinfoniche oltre che musiche da film e documentari.

La sua attività di composizione può suddividersi essenzialmente in tre diversi periodi stilistici:

  1. quello della produzione di composizioni per violino, per pianoforte, per violino e pianoforte, per complessi orchestrali e per piccola orchestra (dall’inizio dell’attività creativa fino agli anni 1940);
  2. quello della produzione di composizioni per pianoforte, per violino e per orchestra sinfonica  (dagli anni 1940-45 fino al 1980);
  3. quello della produzione di musica da film e documentari (dal 1955 al 1975) con oltre 300 brani per alcuni dei quali ne esiste la registrazione ma per la gran parte non vi è traccia se non nel Repertorio Siae.

Tra le composizioni del primo periodo si ricordano le più significative:

  • Lirica – per canto e pianoforte -,
  • Duettino in stile classico – per due violini –,
  • La Rosellina – libera trascrizione per violino e pianoforte da un’opera di Franz Schubert –(dedicata alla moglie Iole Rondini),
  • Solitudine – romanza per archi, arpa e pianoforte),
  • Berceuse – nelle versioni per violino e pianoforte e per piccola orchestra con pianoforte conduttore – (dedicata al primo figlio Mario),
  • Fuga per archi,
  • Canzone di maggio per violino ed orchestra,
  • Sirventese per piccola orchestra, arpa e pianoforte,
  • Sivigliana – intermezzo per piccola orchestra – (dedicata al M.o Franco Militello Direttore del Conservatorio V. Bellini di Palermo),
  • 4 Quartetti per archi,
  • Bebè dance – per piccola orchestra con pianoforte conduttore – (dedicata al secondogenito Ugo)
  • La Sagra – impressione sinfonica -,
  • Umoresca per violino ed orchestra (dedicata al M.o Tito Petralia),
  • Una notte a Vienna – gran valzer brillante per orchestra e pianoforte conduttore –
  • Zaide – ouverture drammatica per piccola orchestra –
  • Strimpellata per  archi, arpa ed orchestra,
  • Nenia per piccola orchestra (da un canto popolare siciliano)
  • Notturno romano  per piccola orchestra
  • Intermezzo romantico per piccola orchestra,
  • Piccola Suite per orchestra da camera,
  • Scherzo  per archi (versione per quartetto,  per quintetto e per orchestra  d’archi),
  • Scherzo per pianoforte,
  • Serenata  per pianoforte,
  • Capriccio  per archi,
  • Novelletta per violino e pianoforte,
  • Notturno  Romano per violino e pianoforte,
  • Rapsodia siciliana,
  • Improvviso per pianoforte
  • Arabesque.

Nel secondo periodo si inseriscono composizioni come:

  • Poema della Montagna,
  • Poema della Montagna riduzione per pianoforte a cura del M.o F. Barsalini,
  • Suite tre pezzi per orchestra d’archi, arpa e pianoforte,
  • Suite – riduzione per pianoforte a cura dell’Autore (revisione del M.o R. G. Caffi)
  • Suite di danze nella forma di balletto classico,
  • Suite di danze riduzione per pianoforte a cura dell’Autore. 
  • Sinfonietta per orchestra (dedicata al M.o Tito Petralia),
  • Sinfonietta riduzione per pianoforte a cura dell’Autore,
  • Poema agreste (il manoscritto della partitura per orchestra è privo del I^ tempo),
  • Poema agreste riduzione per pianoforte a cura dell’Autore,
  • Studio ritmico,
  • Rondò per fiati,
  • Capriccio per pianoforte e orchestra (Eseguito il 5 novembre 1965 dall’ Orchestra Sinfonica di Milano diretta dal M.o Tito Petralia e con la partecipazione della pianista Dora Musumeci),
  • Capriccio per pianoforte e orchestra riduzione per due pianoforti a cura dell’Autore. 
  • Fantasia gotica,
  • Fantasia gotica riduzione per pianoforte a cura dell’Autore.
  • Tre invenzioni per orchestra,
  • Tre invenzioni per orchestra riduzione per pianoforte a cura dell’Autore.
  • Tre invenzioni  per pianoforte ed orchestra

Con la quale vinse, nel 1951,  il 1^ premio al “II Concorso internazionale di musica sinfonica  Città di Trieste” (eseguita il 17.10.1951 dall’Orch. Filarmonica Triestina con la partecipazione della pianista O. P. Santoliquido e diretta dall’Autore e il 24.05.54 dall’Orch. Sinfonica di Torino diretta dal M.o Arturo Basile con la partecipazione della pianista O. P. Santoliquido),

Il n. 36 del Radiocorriere del 1951 così commenta la vincita del Premio:

“Il Premio Città di Trieste, istituito dal Comune con carattere annuale e un premio di un milione di lire, è stato assegnato al Maestro Vincenzo Manno che vi ha partecipato con la composizione “Tre invenzioni per pianoforte e orchestra”. La Commissione giudicatrice, presieduta da Franco Alfano, ha ritenuto il lavoro del Maestro Manno il migliore per costruzione e per significato fra le numerose opere inviate. Vincenzo Manno, violinista, direttore d’orchestra e compositore, ha al suo attivo numerosi lavori sinfonici, da camera, nonché musiche per film e cortometraggi per documentari. Per oltre dieci anni è stato collaboratore della Rai in qualità di direttore d’orchestra. Le Tre invenzioni per pianoforte e orchestra verranno fatte conoscere al pubblico a Trieste in un Concerto sinfonico nel prossimo autunno. Ci congratuliamo vivamente con il M.o Manno per questa sua nuova brillante affermazione.”

Il 18 ottobre 1951 Il Giornale d’Italia così scrive da Trieste:

“La seconda edizione del premio Musicale Trieste è stata coronata quest’anno da un importante concerto sinfonico, tenutosi al Teatro G. Verdi, con la partecipazione dell’orchestra filarmonica triestina, della pianista Ornella Puliti-Santoliquido e del Maestro Luigi Toffolo. Alla presenza di un folto pubblico, delle maggiori Autorità cittadine e della rappresentanza del Governo sono state così eseguite le “Tre invenzioni per pianoforte e orchestra” di Vincenzo Manno. Tale lavoro (allegro, lentamente, allegro) è in realtà una composizione unitaria, cui l’autore non ha voluto mettere il titolo d Concerto per rispetto alla forma classica o tradizionale. Mancano infatti le dovute cadenze e i consueti sviluppi, mentre il pianoforte si inserisce nel discorso orchestrale con funzione non tanto da solista quanto da concertante. Un legame evidente lega però i tre pezzi: la seconda ”idea” del primo tempo è ripresa nel “lentamente”, che è come una e intensa meditazione, dove il continuo dialogare del piano e degli archi evoca un’atmosfera notturna, che però, al di là di ogni contenuto impressionistico, si regge per un suo proprio linguaggio musicale ed umano insieme. Il primo e terzo tempo hanno invece un carattere marcatamente ritmico, l’uno energicamente drammatico, l’altro festoso, dove la partitura trionfa in tutte le sue possibilità coloristiche e dinamiche. Si tratta in realtà di un musicista di nobile e raffinata sensibilità, aiutato grandemente da un’abile conoscenza del mestiere, della tecnica orchestrale. L’Autore, dirigendo personalmente la sua composizione, ha anche avuto un successo particolare come direttore d’orchestra. All’affermazione del pezzo vincitore ha anche contribuito con la sua squisita sensibilità di interprete la pianista Puliti-Santoliquido. Dopo l’esecuzione, accolta da caloroso consenso del pubblico, il Sindaco ha consegnato a Vincenzo Manno l’assegno di un milione, premio unico di questo Concorso che ha così visto degnamente il suo secondo anno di vita.”  

Tre invenzioni  per pianoforte ed orchestra riduzione per due pianoforti a cura dell’Autore.

Introduzione Aria e Rondò per pianoforte ed orchestra

Con la quale vinse nel, 1953, il 3^ premio del medesimo Concorso Città di Trieste con la motivazione : “….essa denota buona tecnica e naturale musicalità”.

Il Concerto fu eseguito anche il 24 luglio 1960 dall’Orchestra sinfonica della RAI di Roma sotto la direzione del M.o Ferruccio Scaglia e dal pianista Piero Spada,

Introduzione Aria e Rondò riduzione per due pianoforti a cura dell’Autore.

Concerto per orchestra

Con il quale vinse, nel 1966, il 6^ premio al Concorso Internazionale di composizione “Regina Elisabetta del Belgio”.

“Il Concerto per orchestra fu eseguito per la prima volta il 5 maggio 1954 dall’Orchestra Sinfonica della Rai di Torino, sotto la direzione di Arturo Basile. Successivamente fu premiato nel 1965 a Concorso internazionale ”Regina Elisabetta del Belgio”. Venne eseguito nel concerto dei finalisti nel gennaio 1966 dalla Grand Orchestre Synphonique de la R.T.B., sotto la direzione di Daniel Sternfeld.

La critica dell’epoca accolse favorevolmente la composizione.

Così si espresse il critico di “Le Soir” Jacques Stehman : “Il Concerto per orchestra è nella tradizione di Respighi, solidamente costruito secondo modelli condivisi di costruzione musicale. Si avverte la sapiente mano di un abile orchestratore e l’arte di ben concatenare le idee”; “Fin dall’inizio abbiamo avuto la piacevole sensazione di trovarci di fronte a un musicista preoccupato di esprimersi più che di usare i grossi calibri orchestrali per una resa massiccia. E’ stata un’esperienza riposante seguire l’evolversi di una idea musicale chiaramente enunciata in una scrittura orchestrale perfettamente equilibrata. Il  linguaggio atonale non ricorre ad alcuna stravaganza ed è al servizio dell’espressione”.

A nostro modo di vedere, tale giudizio appare equilibrato e del tutto pertinente a questo lavoro, che possiede sicuramente un carattere neoclassico squisitamente italiano, esprimento al meglio la personalità e la poetica del compositore romano.”

Paolo Coggiola

(Compositore e Docente presso la Civica Scuola di Musica di Milano) 

  • Concerto per orchestra  riduzione per pianoforte a cura dell’Autore.
  • Movimento sinfonico

che ottenne, nel 1971, la “segnalazione” della giuria del X Premio Città di Trieste;

Movimento Sinfonico, tarda opera sinfonica di Vincenzo Manno, che ottenne, nel 1971, la “segnalazione” della giuria del X Premio Città di Trieste, rappresenta una sintesi stilistica del mondo sonoro del compositore romano (in realtà siciliano – ndr). Elementi di modernità, improntati all’uso di materiali fortemente dissonanti, spesso geometricamente concepiti e piuttosto lontani dal clima sonoro dell’Espressionismo tedesco, convivono con alcuni lasciti della tradizione classico-romantica e con una schietta sensibilità italiana. Vi sentiamo sicuramente echi della “Generazione dell’Ottanta”, ma anche dello Strawinskij russo, in particolare del Sacre.

Formalmente il brano segue un manifesto percorso che da un mondo sonoro inquieto e piuttosto ombroso porta gradualmente a un’apertura verso orizzonti più soleggiati e sereni.

Sopra a tutto domina un sapiente impiego della grande tavolozza orchestrale, frutto della grande esperienza che il compositore aveva maturato in molti anni come direttore d’orchestra.

Paolo Coggiola

(Compositore e Docente presso la Civica Scuola di Musica di Milano)

  • Apothèose – Poema danzato per orchestra,
  • Apothèose riduzione per pianoforte a cura dell’Autore.
  • Sinfonia subacquea – Episodi
  • Sinfonia in tre tempi,

Nel panorama musicale “colto” del Novecento europeo Sinfonia in tre tempi rappresenta sicuramente un ragguardevole e indiscusso esempio di neoclassicismo autoctono italiano. La forma composta del brano, lo stile elegante della costruzione, il carattere controllato e disinvolto del materiale musicale e ancora l’espansione mediterranea dei temi e delle linee melodiche rendono l’opera vicina allo spirito e nelle intenzioni alle maggiori opere dei grandi maestri italiani del Novecento. Nelle pagine di Sinfonia in tre tempi rivive in modo originale, senza alcun plagio o citazione, lo stile musicale italiano che va Ildebrando Pizzetti ad Alfredo Casella e a Gianfrancesco Malipiero. Di quest’ultimo, in particolare, Vincenzo Manno assorbe ed elabora personalmente la lezione estetico-formale. Il compositore romano (in realtà siciliano – ndr) conservando intatta la freschezza delle idee musicali – di schietta sensibilità italiana -, dipinge nei tre movimenti coloriti paesaggi che risultano essere estremamente differenti fra loro e in parte anche notevolmente contrastanti. L’Autore si mantiene però saldamente ancorato a uno stesso concetto di forma unitaria tipicamente classico sfruttando molecole melodiche presenti in tutti e tre gli episodi; la tavolozza dei molteplici colori orchestrali utilizzati conferma una grande sapienza timbrica. La sua conoscenza dell’orchestra (in parte innata e in parte acquisita mediante lo studio accademico, poi vivificato con l’esperienza diretta di numerosi anni d’attività direttoriale) esce dai limiti delle convenzioni leziose e manieristiche per divenire oggetto di esperienza timbrica innovativa e generativa.

Vista la struttura della composizione e l’ordine di successione tradizionalmente convenzionale dei tre tempi, vista la grandiosità dei mezzi dispiegati l’opera potrebbe essere anche riletta come ottimo esempio di concerto per orchestra. La ripartizione così scrupolosamente organizzata ce ne darebbe la piena conferma. Non sarebbe però questo lavoro di Vincenzo Manno il primo esempio presente nella storia della musica, già altri autori del Novecento italiano ed europeo ne lasciarono validissime testimonianze. Ogni tempo di Sinfonia in tre tempi richiama un mondo sonoro e una struttura estetica autonomi, ma in ciascuno dei tre episodi permane costantemente l’impiego del bitematismo e anche del poli-tematismo, nonché della forma ciclica (peculiarità quest’ultime tipiche del poema sinfonico romantico). Rimane anche testimonianza però della generale forma tripartita A-B-A così come la tradizione classica da secoli ci ha tramandato.

Il materiale tematico scaturisce da pochissimi e misurati elementi melodici sfruttati dal Maestro nella loro essenza morfologica con grande intelligenza e con calcolata parsimonia. Essi sono: l’intervallo di quarta giusta ascendente e discendente e l’intervallo di semitono. Impiegati sia in direzione orizzontale sia in senso verticale rappresentano la fonte primaria a cui il compositore attinge. In tutto il lavoro sono queste due uniche cellule elementari che generano e vivificano continuamente il tessuto musicale. In  particolare le quarte giuste vengono spesso moltiplicate in linea orizzontale ascendente. Dalla loro somma ha luogo un altro elemento tematico certamente non meno rilevante: la settima. Facilmente riscontrabile in tutti e tre gli episodi dell’opera, essa, nelle sue varie specie, compare come elemento opposto al tonalismo accademico e si insinua nel tessuto armonico-accordale come elemento di accordi aspramente dissonanti.

Pregevole e indubbiamente meritorio questo minimalismo di mezzi lessicali ai quali disturbo. Al contrario, però, nell’evoluzione della composizione la sua presenza crea interesse e dinamismo.

Il suo permanere annulla la staticità delle obsolete costruzioni consonanti e conduce alla ricerca di nuove soluzioni armoniche inattese entro le quali collocare e risolvere le tensioni dei numerosi Vincenzo Manno fa ricorso con consumata e oculata esperienza artistica. Già grandi classici della storia della musica “colta” – tra i quali J. S. Bach stesso (solamente per citare il più grande) – ne fecero ricorso in un passato remoto e anche in tempi più recenti, ciò affinché lo stile e la forma fossero unitari e affinché il loro pensiero musicale fosse espresso in modo chiaro e conciso e ancora affinché le loro idee fossero spoglie di quegli orpelli che connotano e distinguono un’opera di valore da un lavoro decadente o solo convenzionale e scontato.

Giuseppe Rino Caffi

(Docente presso l’Istituto Superiore di Studi musicali “C. Monteverdi” di Cremona) 

Sinfonia in tre tempi riduzione per due pianoforti concertanti a cura del M.o G. R. Caffi. 

Cinque Episodi per orchestra.

I Cinque Episodi svelano un Vincenzo Manno giunto ormai alla piena maturità artistica. Ne sono conferma la grandiosità dell’organico, l’utilizzo di tecniche compositive che spaziano dalla più classica bitematicità alla fuga a cinque voci con il ritmo ionico “a maiore” della metrica classica (lunga – lunga – breve – breve) del soggetto, i rapporti di settima e la sovrapposizione di quarte entrambi sia nell’armonia che nella melodia e l’originale libertà tonale intesa dall’Autore come affrancamento dalle regole dell’armonia classica ma non come totale abbandono delle sue leggi fisiche. Le atmosfere ora ritmicamente pungenti, spesso esotiche, consentono un ascolto sempre agevolato da una linea tematica evidente o velata e dall’assenza di dissonanze ingiustificate, impegnativo ma decisamente coinvolgente.

Francesco Barsalini

(Pianista e Direttore dello Studio Musicale Dioniso di Roma)

Cinque Episodi per orchestra riduzione per pianoforte a cura del M.o  F. Barsalini.

Nel terzo periodo si  inserisce la produzione di oltre 300 brani (in gran parte andati persi) di durata limitata in quanto destinati a sottofondi musicali di film e documentari; attività a cui si era dedicato dopo l’abbandono della RAI e fonte principale di sostentamento.

Vincenzo Manno si iscrive, nel 1926, alla SIAE quale compositore e come titolare della casa editrice musicale “L’ Armoniosa”, da lui stesso fondata, divenendone Socio onorario nel 1951; il 10 marzo 1976 riceve dal Presidente Luigi Conte, in ricordo dei 50 anni di appartenenza al solidarizzo, la medaglia d’oro e l’attestato di  benemerenza della Società stessa.

vincenzo-manno-biografia-08Recentemente le Edizioni musicali Preludio di Milano hanno pubblicato le composizioni:

  • Apothéose,
  • Movimento sinfonico,
  • Sinfonia in tre tempi,
  • Cinque episodi per orchestra
  • Concerto per orchestra

tutte disponibili sul sito www.preludiomusic.com sia in formato elettronico che cartaceo.

Muore a Roma il  9 novembre 1981 dove è sepolto presso il Cimitero di Prima Porta accanto alla sua amata consorte la violinista Iole Rondini.